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vendredi 11 septembre 2015

Voyage à Rome (2ème partie)

Lire la première partie

Ci-dessous la deuxième partie de l'article en italien sur un séjour à Rome présenté par Martine Jesus-Pret et Marie-Claire Bassou :

13 Febbraio

Appuntamento al metro Colosseo alle 9.30 : la ROMA ANTICA
Piove ! (ma per fortuna non durerà) Con Jo, prendiamo il tram fino alla piazza Venezia, davanti al monumento di Vittorio-Emmanuele II soprannominato dai Romani “la macchina da scrivere” . In lontananza, vediamo la sagona del Colosseo. Per raggiungere Luisa e la guida Sabina, camminiamo lungo via dei Fori Imperiali, a sinistra i mercati di Traiano e a destra il Foro Romano. Le statue dei imperatori ci guardano e si scorge lungo via o un tempio o un arco di trionfo, spettacolo affascinante .
                    
La visita è guidata da Sabina, una donna giovane bravissima che risponde alle nostre domande, per esempio i nomi delle sette colline di Roma perché non siamo tutti d’accordo : il Campidoglio, l’Aventino, il Palatino, il Quirinale, l’ Esquilino, il Viminale e il monte Celio . Due ore e mezzo per immaginare la magnificenza di Roma. 
L'Arc de Constantin

Cominciamo coll’Arco di Costantino, poi la collina del Palatino, lo stadio di Domiziano (era un ippodromo), il giardino d’inverno della domus Flavia con al centro la fontana ottogonale, la salla da pranzo d’inverno con i condotti di calore e i forni sotto la salla, i mosaici della casa di Nerone, conservati dalla casa di sopra. Poi, andiamo a vedere le cabane datate dell’ Ottocento a.C., testimonio di un primo villaggio : si raggiungiono storia scientifica e legenda della fondazione di Roma. Ascoltiamo la storia dei due fratelli, Romolo e Remo. Dopo, passiamo dentro lo criptoportico costruito da Nerone e arriviamo sulla Via Sacra. Ci fermiamo per ammirare l’Arco di Tito edificato da Domiziano ; su un lato si vede il trionfo di Tito vincitore dei Ebrei (si riconosce un candelabro da sette braccia). Ha distrutto anche il tempio di Gerusalemme.


Le Forum Romain

Nel foro, Sabina ci parla della basilica imponente alle tre navate, passiamo davanti il piccolo tempio di Romolo colle porte di bronzo verde d’origine, le belle colonne del tempio d’Antonino e di Faustina dove è stata costruita una chiesa (si vede la differenza di altezza colla porta della chiesa), il luogo dove fu arso il corpo di Giulio Cesare dopo il suo assassinio (Sabina ci dice che ogni quindici Marzo, la gente viene a mettere fiori sulla tomba). Vicino, il tempio di Vesta, uno dei più anziani di Roma ; di fronte a noi, il Campidoglio, il tempio di Saturne e l’Arco di Settimio Severo (Sabina ci fa vedere sul frontone che il nome di Geta è stato cancellato da suo fratello Caracalla che l’ha ucciso).             
Saliamo sulla piazza del Campidoglio dove ci apspetta Luisa vicino alla statua dell’ imperatore Marco Aurelio che non è stata distrutta dalla Chiesa perchè crederono che fosse l’imperatore Costantino . In cima ai gradini della Cordonata, si notano le statue dei Dioscuri Castor e Pollux, con i caballi ai loro fianchi . 
                                                                    
Pranzo tutti insieme nel ristorante La Terrazza del Campidoglio dalla vista bellissima. Alcuni assagiano una specialità romana, la zuppa con fagioli e lenticchie . Per me, pasta con fruta di mare .
                     
Dopo il pranzo, Luisa ci accompagna fino al teatro della Cometa per prenotare posti per la serata . Poi ci separiamo per il pomeriggio . Luisa va a ritrovare amici suoi, Martine V. e Didier vanno dal loro lato. Io, Jocelyne e Luce andiamo a visitare l’interno del Colosseo . Troppa gente, non è per niente che si dice che è un dei simboli di Roma ! Abbiamo fatto tutto il giro del monumento ma personalmente, sono stata delusa perché è molto rovinato e resta poca cosa della sua splendore passata. Bisogna avere molto imaginazione per rappresentarsi la folla romana dell’ epoca davanti i “spettacoli” di gladiatori, leoni o altri festeggiamenti .
                  
Il Colosseo, prima chiamato Anfiteatro Flavio, è il più grande mai costruito nell’ Empiro romano (da 70-72 d.C. sotto Vespasiano a 80 sotto Tito) . Poteva accogliere tra 50.000 e 75.000 spettatori e era utilizzato per i combattimenti di gladiatori, la caccia … Ai giorni nostri, ogni Venerdi Santo, il Papa conduce una processione fiaccolata (aux flambeaux) su una Via Crucis (chemin de croix) fino all’ anfiteatro . E anche rappresentato sulla moneta di cinque centesimi d’euro .
Ritorniamo verso il centro storico . Andiamo fino alla piazza di Spagna . Prima si chiamava la piazza della Trinità, dello stesso nome della chiesa . Nel XIXo secolo, era l’appuntamento degli artisti e degli scrittori . Alla fine dell’Ottocento, un obelisco, proveniendo dai giardini di Salluste, fu eretto in alto della scalinata .
Saliamo per le famose scale per ammirare la città con i suoi duomi colorati dalla terrazza dove si trovano pittori e dissegnatori, una  piazzetta carina che fa pensare un po’alla nostra « place du Tertre » a Parigi.           

Passeggiamo lungo Pincio e scendiamo fino alla piazza del Popolo dove c’ è una folla immense a causa della festa del Capodanno cinese. Guardiamo un po’ lo spettacolo e andiamo a fare le spese nelle strade del Tridente, les tre strade che partono dalla piazza : la via Babbuino, la via di Ripetta e quella del Corso .
Vitrine Via del Babbuino
                                                                              


Dopo una piccola pausa al B&B, ci ritroviamo al teatro della Cometa, vicino alla piazza Venezia, con Marie-Claire, Luce, Didier, Martine V. per vedere un’ opera di Claudio Boccaccini « La foto del Carabiniere » . Un monologo recitato dal regista teatrale in persona.                                                                           
         

L’attore aveva un modo di parlare abbastanza rapido, ma a poco a poco, mi sono abituata alla melodia della sua voce e sono riuscita più o meno a capire l’essenziale dell’opera . Alcune di noi siamo restate un po’deluse perché non abbiamo ritrovato veramente il tema fondamentale, detto nel titolo e svillupato nel programma . L’eroe dell’opera era più il padre del regista che il carabiniere .
Dopo la rappresentazione, io e Jocelyne siamo andate a cenare nel Trastevere al « Cajo&Cago », ristorante simpatico, da consigliare.
       

Abbiamo chiacchierato (in italiano) con due ragazze giovani italiane, due sorelle del Abruzzo, fino alle due della mattina ! La maggiore era assistente sociale nelle Marche e la più giovane era attrice di teatro e si era sistemata a Roma da poco. Una bellissima serata !

Sabato 14 Febbraio : Dalla piazza del Popolo (Caravaggio) alla via del Babuino. 


Piazza del Popolo


L’appuntamento è fissato alle nove e mezzo . Per andarci, io e Jocelyne prendiamo il tram ino alla piazza Venezia e di là, camminiamo lungo via del Corso fino alla piazza del Popolo. La piazza è occupata da una grande scena per la festa del Capodanno cinese, non si vedono più l’architettura ovale e l’armonia delle decorazioni . Tocca a Marie-Claire di fare la guida del gruppo per questa piazza, la porta del Popolo, l’obelisco, le due fontane e le chiese, soprattutto la chiesa Santa Maria del Popolo con due famosi dipinti di Caravaggio.   Passeggiata con Luisa nelle vie del Tridente, le tre vie che partono dalla piazza, strade molto commerciali quasi tutte con i lastrici . Luisa vuole mostrarci l’ Ara Pacis, che unisce uno splendido altare romano dentro un edificio moderno, tutto bianco, dal celebre Richard Meier . Di fronte, abandonnato, il mausoleo di Augusto, peccato per uno dei più grandi imperatori romani ! Fermata in un negozio di vestiti, poi un pranzo rapido in un ristorante di fast food all’italiana, da non memorizzare .   
Pomeriggio : visita al MAXXI per alcuni di noi. Passeggiata e spese per gli altri .




Maxxi

Andiamo al MAXXI ! Io, Jocelyne e Luce decidiamo di andare a questo Museo delle Arti del XXI secolo . Prendiamo il tram dopo la Porta del Popolo che ci conduce fino al quartiere di Flaminio . Il museo è un gran edificio “barocco-contemporaneo”.  Arrivando davanti al bastimento, la prima cosa che si nota, in alto dell’ edificio, è una sorta d’« avanzata » interamente vetrata sulla quale si riflettono le case dalle facciate arancioni che si trovano di fronte .
E un museo a vocazione nazionale, aperto nel 2010. La costruzione è l’opera di un’ architetta anglo-irachena  Zaha Hadi  che è stata ricompensata dal premio Stirling per questa realisazione . Il costo dell’opera è di 150 milioni d’euro . Sono i muri inclinati e il pavimento ondulato che fanno l’originalità di questo museo .
                                                                                                   
Abbiamo visto una mostra interessante : « L’Italia dell’Alta Moda, da 1945 a 1968 . Una collezione di abiti tutti più belli gli uni degli altri, 80 articoli d’abbigliamento come gioielli di Bulgari .  Da Valentino a Sorelle Fontana, passando da Sciaparelli, è una nuova concezione della fabbricazione dei tessuti raffinati italiani .                   


Dopo la visita, passeggiata nella città, da curiosare nelle strade commerciali, via del Babbuino, via del Corso con una pausa nella grande libreria Feltrinelli con una buona cioccolata calda ottima (allo spagnolo !) e dove abbiamo comprato cartoline e libri su Roma.      
Arriviamo alla fine della via del Corso, abbastanza stanche, dopo un’altra giornata piena ; è tempo di andare a riposarsi un po’ prima di ritrovarci tutti per una cena nel Trastevere .        

Prendiamo l’autobus piazza Venezia fino al quartiere Trastevere . Avevamo l’appuntamento alle otto al nostro « quartiere generale » come d’abitudine, davanti alla chiesa Santa Maria in Trastevere .
Qualche vista del “nostro” quartiere, il Trastevere.

L’isola Tiberina è la sola isola di Roma . E stata lontano isolata a causa delle piene violente del Tevere . Nel passato, ce si mettevano i malati in quarantena e da allora, é stato costruito il più grande ospedale della città . 
      
Trilussa, poeta, scrittore e giornalista (1879-1950), è noto soprattutto per le sue composizioni in dialetto romanesco . Accanto alla statua, c’è incisa una simpatica poesia .


Ponte Fabricio

Il ponte Fabricio, dal nome di un curatore delle strade, Lucius Fabricius . Rilega l’isola Tiberina alla riva sinistra del Tevere . Fu costruito nel 62 a.C. E il ponte più antico di Roma, ancora nel suo stato d’origine.

E ancora chiamato ponte dei quattro capi . Una legenda racconta la storia di  quattro architetti che furono incariti dal Papa Sisto V del restauro del ponte . Ma dopo una profonda discorda tra loro, Sisto V decise di farli decapitare.       


I nasoni di Roma . Sono chiamate nasoni le fontanelle pubbliche di Roma che distribuiscono acqua potabile gratuita. Questo nome viene dal tipico rubinetto ricurvo di ferro, che ha la forma di un grande naso .
La sera, decidiamo di mangiare al ristorante Ciak nel Trastevere, la cucina è buona ma abbastanza cara e l’attesa molto lunga. Piacere di ritornare all’albergo per una buona notte di sonno.

Renseignements : secretariat.dante66@hotmail.com

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